Storia 2/2

Lunedì, 13 Giugno 2011

Nel 2008 il tentativo di dare una svolta alla programmazione delle manifestazioni passa nelle mani di Diego Fadda, che riesce a pianificare un calendario dei tornei ricco di avvenimenti, ma suo malgrado, si trova a dover fronteggiare tutta una serie di ostacoli che gli impediscono di raggiungere a pieno gli obiettivi sperati.


Ciò nonostante, col suo operato riesce a stimolare i giocatori tanto da spingerli a varcare il Tirreno per frequentare i circuiti nazionali. La passione mostrata dai nostri atleti unita al buon livello tecnico espresso, attira le attenzioni della Federazione Nazionale che sceglie la Sardegna come sede organizzatrice per i campionati italiani a squadre.



Il 2009 si apre con una novità nel panorama cagliaritano. Alessandro Sciarra fonda l'associazione sportiva Beach Tennis Cagliari riuscendo a tesserare più di 150 atleti in pochi mesi, mentre Donatella Matta prende l'incarico di Responsabile Provinciale.


I risultati del loro lavoro, contraddistinto da grande entusiasmo, impegno, serietà e voglia di fare, sono subito evidenti: numero di tornei in calendario più che raddoppiato e stagione prolungata sino a Dicembre e non più limitata esclusivamente al periodo estivo. Grandi elogi nei loro confronti e piena soddisfazione da parte dei giocatori.


Nel 2010 Donatella Matta lascia l'incarico di Responsabile Provinciale per ricoprire quello di Responsabile Regionale, ruolo che la federazione le propone come premio per l'ottimo lavoro svolto l'anno precedente.

A Cagliari, oltre alla Beach Tennis Cagliari e la ritrovata Sardinian Sharks, entra in scena una terza associazione, la Beach Tribù, gestita da Beppe Martinez, che si presenta subito organizzando un importante torneo internazionale.

Le cinque associazioni (le tre di Cagliari e le due storiche di Oristano ed Olbia) fanno la felicità degli atleti che possono contare sempre su un ricco calendario dei tornei.


Per concludere questo breve capitolo sulla storia del Beach Tennis in Sardegna merita una citazione anche il 2011. In  quest'anno, infatti, le associazioni sportive riescono ad ottenere delle concessioni comunali per regolarizzare gli spazi dove posizionare i propri campi.

Ma la burocrazia comunale sulla gestione di tali spazi risulta incomprensibilmente ancora troppo rigida e rende impossibile una programmazione e una organizzazione seria delle attività legate al beach tennis, sia amatoriali sia agonistiche.

Ciò nonostante il numero dei praticanti continua a crescesce e le location si moltiplicano.

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